AGIPRESS – Ci sono almeno due date spartiacque nel futuro prossimo della mobilità europea, il 2030 e il 2035. Sono gli anni per i quali sono stati posti obiettivi per la qualità dell’aria, per la sicurezza sulla strada e per la mobilità sostenibile, oltre al divieto di vendita di mezzi con motori a benzina e gasolio. Una ricerca condotta da Ipsos e Legambiente mostra a che punto siamo in Italia e, soprattutto, quali sono le nostre abitudini e prospettive. Tanto per cominciare, tutte le città monitorate superano i futuri limiti di legge per la qualità dell’aria e accusano ritardi rispetto agli indici di sicurezza e all’implementazione di servizi e infrastrutture per la mobilità sostenibile. In troppe città si registrano numeri elevati per morti e feriti in incidenti stradali, cosa che rende complicato il raggiungimento del dimezzamento delle vittime della strada al 2030. La ricerca ha fotografato molti aspetti interessanti sulle abitudini e le propensioni degli italiani, raccolte nel sondaggio “Tipi mobili nelle città italiane”. L’indagine è stata svolta a livello nazionale e con un focus su cinque città : Roma, Napoli, Firenze, Milano e Torino.
Quando ci muoviamo? Il 65% degli italiani si sposta nei giorni feriali mentre il restante 35% nei giorni festivi. A Roma e Firenze gli spostamenti feriali arrivano al 71% dei casi. Mediamente, in tutta Italia, ogni settimana i cittadini trascorrono sei ore per la mobilità .
Perchè ci muoviamo? Potrà sembrare strano ma il 37% degli intervistati dal sondaggio si muove per piacere, mentre il 32% lo fa per commissioni e solo il 26% per lavoro o studio. La città dove quest’ultimo motivo di mobilità è più alto è Firenze (42%), seguita da Milano (38%) e Roma (36%).
Come ci muoviamo? Il 66% degli italiani è legato all’uso di auto e moto non elettriche e Firenze è la “capitale” degli automobilisti, dove arrivano al 65%. Milano invece è la città con la percentuale più bassa di uso dell’auto privata (49%). Qui si registrano le percentuali più alte di spostamenti con biciclette, ebike, monopattino o a piedi (27% del totale) e di mezzi sostenibili come il servizio pubblico, il car sharing o l’auto privata elettrica (24%).
Cosa ci piacerebbe? Un italiano su quattro sarebbe disposto a lasciare il mezzo privato per quello pubblico, se solo quest’ultimo funzionasse meglio e avesse costi più contenuti. I milanesi sono i più disponibili a questo passaggio, i romani i più recalcitranti. Ci sono poi quelli che usano la bicicletta o vanno a piedi solo perchè conviene. Vorrebbero più mezzi di sharing e più sicurezza sulle strade e vivono prevalentemente nelle grandi città . Se la motivazione per usare le gambe al posto del motore non appare granchè nobile, la scelta è comunque utile alla causa, visto che questi “obbligati ma insoddisfatti” rappresentano il 19% del sondaggio. Gli “attenti per scelta” sono quelli che usano soprattutto la bici, la metropolitana e i servizi di sharing. Si trovano ovviamente nei grandi centri urbani, come a Milano dove sono il 13%. Infine ci sono gli “irriducibili individualisti” dell’auto privata, il 14% del totale. La usano tutti i giorni anche per piccoli spostamenti, ci trascorrono quasi dieci ore ogni settimana e sono convinti che usarla rappresenti meglio il loro status sociale. L’unica strada verso la sostenibilità , per loro, è l’auto elettrica. AGIPRESS
di Luca Lari