DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

28 Marzo 2023

Confermato lo stop ai motori benzina e diesel nel 2035

Bocciati i biocarburanti italiani, promossi gli e-fuels tedeschi.

AGIPRESS – L’Unione Europea ha confermato lo stop alla vendita di auto a motore diesel o benzina nel 2035, per passare a veicoli non inquinanti. Da tempo le case automobilistiche hanno puntato sull’elettrico, rinnovando i cataloghi con vetture 100% elettriche o ibride. Spaventati dalla potenza industriale cinese per la produzione dei propulsori elettrici però, i governi dei paesi membri hanno cercato soluzioni alternative, scommettendo su combustibili ecosostenibili. La Germania ha puntato sull’e-fuel, l’Itala sui biocarburanti. La Germania ha vinto, l’Italia ha perso.

Cosa sono. I biocarburanti sono derivati da fonti vegetali come mais, canna da zucchero e bietola. Per uso motoristico si tratta perlopiù di bioetanolo, biodiesel, biometano e bio-idrogeno. L’Italia è il primo consumatore di biocarburanti e il secondo produttore europeo, grazie a Eni che li produce negli impianti di Marghera, vicino a Venezia, e Gela, in provincia di Caltanissetta. Eni produce oltre un milione di tonnellate di biocarburante all’anno, con l’obiettivo di triplicare entro il 2025 e raggiungere i 5 milioni entro il 2030. I biocarburanti offrono un risparmio di CO2 prodotta nell’intero ciclo di vita che va dal 60% per quelli derivati da grano e mais, al 90% garantito dai combustibili ricavati da olii di frittura. Gli e-fuel invece sono prodotti sintetici, essenzialmente una combinazione di idrogeno e anidride carbonica. L’idrogeno viene estratto, con metodi ecosostenibili, dalla scomposizione dell’acqua mentre la CO2 viene catturata direttamente in atmsofera. Ciò significa che l’anidride carbonica generata dalla combustione nel motore delle auto, viene recuperata con la produzione di nuovo combustibile, arrivando cosଠa somma zero.

Impatto ambientale. Seppur di gran lunga inferiore rispetto a gasolio e benzina, i biocarburanti rappresentano comunque una fonte d’inquinamento atmosferico. Gli e-fuels invece sono ritenuti “neutri”, ovvero a impatto zero sull’ambiente.

Distribuzione. I carburanti sintetici e i biocarburanti si possono vendere con la stessa modalità di benzina e gasolio, nelle stazioni di servizio, senza dover disseminare il territorio di colonnine elettriche. Un grande vantaggio dal punto di vista logistico e pratico.

Costi. In circa un centinaio di stazioni Eni, oggi il biofuel viene venduto a un prezzo oscillante tra 1,7 e 1,9 euro al litro, in linea con gli usuali carburanti, ma può arrivare fino a 2,5 euro/litro. Gli e-fuel, secondo una stima, nel 2030 dovrebbero avere un costo di circa 2,80 euro, un bel rincaro rispetto ai prezzi correnti di benzina e gasolio. AGIPRESS

di Luca Lari

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