DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

19 Settembre 2014

XXI Giornata Mondiale Alzheimer, istituzioni e mondo scientifico a confronto

Domani mattina 20 settembre tavola rotonda a Pescia sulle “Linee guida regionali sull’alzheimer”. Il pomeriggio anteprima nazionale spettacolo Clown. SCARICA SOTTO IL PROGRAMMA

AGIPRESS – FIRENZE – Nel mondo sono circa 25 milioni le persone affette da Malattia di Alzheimer, la più comune forma di demenza che solo in Italia fa registrare più di 600.000 casi. E’ in occasione della XXI Giornata Mondiale dell’Alzheimer, che AIMA Firenze (Associazione Italiana Malattia di Alzheimer) sottolinea l’importanza della rete a sostegno delle famiglie che si prendono cura dei propri cari malati di alzheimer.

L’EVENTO – Domani sabato 20 settembre Aima Firenze e Uncem Toscana, celebreranno la XXI Giornata mondiale a Pescia, chiedendo al Governo Regionale di sviluppare e incrementare adeguate strategie di politica Sanitaria e Sociale volte a rispondere al diritto alla cura dei malati, potenziare e qualificare la rete dei servizi specifici per la Demenza, sostenere le famiglie con servizi, risorse, competenze (SCARICA SOTTO IL PROGRAMMA). Se ne parlerà in una tavola rotonda a partire dalle 9.30 presso la gipsoteca in piazza del Palagio 6 a Pescia, a cui prenderanno parte rappresentanti istituzionali e del mondo scientifico. A tirare le conclusioni sarà l‘Assessore al diritto alla salute Regione Toscana Luigi Marroni. La tavola rotonda sarà seguita da 56 Comuni collegati in videoconferenza attraverso i ragazzi del servizio civile dello sportello multiservizi “Ecco Fatto”. A conclusione del convegno verrà presentata in anteprima uno spettacolo Clown ideato da Sandro Picchianti ed Elisabeth Grundmann per raccontare l’Alzheimer. Sempre nell’ambito della giornata mondiale nel pomeriggio (alle 16) l’Aima incontra la cittadinanza nel Parco do Pinocchio a Collodi con uno sportello informativo e uno spettacolo clown per grandi e piccini. I partecipanti alle iniziative potranno sostiene l’Aima con una donazione spontanea aderendo alla campagna di sensibilizzazione “Una rosa per l’Alzheimer”. Le rose sono offerte dal Mefit.

SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE – “AIMA (Associazione Italiana Malattia di Alzheimer) – afferma il Presidente Aima Firenze dott. Manlio Matera – è impegnata a sostenere le famiglie nel lavoro di cura, e la sezione di Firenze ha creato una Rete di Centri di Ascolto Alzheimer a cui è possibile rivolgersi per trovare gratuitamente orientamento e informazioni sulla malattia, sui servizi sociosanitari presenti sul territorio, sostegno psicologico, sia individuale che di gruppo, gruppi informativi, consulenze mediche, legali e sui servizi sociali. Le famiglie possono, inoltre, essere aiutate a trovare e inserire assistenti familiari privati. Ma le risorse sono sempre meno e quindi è necessario che i Governi, Nazionali e Locali facciano la loro parte in modo determinante, partendo dal governo del sistema di cura e assistenza”. “Le famiglie delle persone colpite da questa malattia “ afferma il Presidente di UNCEM Toscana Oreste Giurlani – vivono situazioni molto difficili, e spesso non hanno riferimenti, non sanno a chi rivolgersi. Per questo con Aima puntiamo ad informare e sensibilizzare a tale problematica, affinchè chi ha bisogno, possa sapere cosa fare, e nello stesso tempo affinchè tutte le istituzioni considerino l’Alzheimer una malattia su cui è necessario sviluppare adeguati azioni tali da poter garantire il diritto alla cura a tutti. Ci impegneremo insieme per promuovere su tutto il territorio regionale, ed in particolare nelle zone montane, iniziative ad hoc con il coinvolgimento dei Comuni e attraverso i punti “Ecco Fatto” aperti con la Regione Toscana”.

IN TOSCANA circa 84.000 persone sono affette da Demenza: 27.500 uomini e 56.500 donne. Nel 2020 si prevedono 98.000 casi, nel 2030 fino a 115.000. Recenti dati affermano che in Italia il 20% della popolazione è ultra 65 enne. Firenze è la seconda città in Italia per anzianità media con il 27% della popolazione ultra 65 enne. Le ricerche provano che il 10 % circa degli ultra 65enni ha qualche forma di demenza, ne deriva che ad esempio a Firenze circa il 2,7% della popolazione è colpito da qualche forma di demenza. Firenze inoltre ha un alto tasso di persone ultra 75enni di cui il 30% vive da sola.

LA MALATTIA – La Demenza è caratterizzata da un grave e progressivo deficit delle facoltà cognitive, coma la memoria, l’orientamento, il linguaggio, la capacità di giudizio, che interferisce con lo svolgimento delle attività quotidiane in ambito familiare, lavorativo, sociale. L’Alzheimer è la forma più frequente di Demenza. Ad oggi, non sono disponibili farmaci in grado di arrestarla o di rallentarne sensibilmente la progressione. Nel decorso della malattia possono presentarsi gravi sintomi del comportamento, come inversione del ritmo sonno/veglia, allucinazioni, deliri, aggressività , che creano serie difficoltà nella cura della persona. Più del 90% dei malati vive ed è assistito nel proprio domicilio, con gravi ripercussioni sulla qualità della vita del nucleo familiare. Il malato ha bisogno di cure e assistenza volte al contenimento dei sintomi, al mantenimento delle funzioni, alla qualità della vita. La famiglia ha bisogno di orientamento e sostegno nel lavoro di cura. L’AIMA opera, attraverso una rete di Centri di Ascolto Alzheimer, a tutela e sostegno dei malati e dei familiari. L‘AIMA chiede alle Istituzioni Pubbliche di sviluppare strategie di politica sanitaria e sociale per adeguare progressivamente la rete dei servizi ai bisogni della Demenza.

DIAGNOSI TEMPESTIVA – Ad oggi non esiste una terapia definitiva per combattere l’Alzheimer, ma a rivestire un ruolo cruciale è una diagnosi corretta e tempestiva. “Tecniche di imaging, quali la risonanza magnetica, o la PET – dichiara il Prof. Carlo Ferrarese, Direttore Scientifico del Centro di Neuroscienze di Milano, dell’Università di Milano-Bicocca, – sono strumenti potentissimi in grado di effettuare una diagnosi precoce o addirittura preclinica della malattia di Alzheimer, ossia prima che si sia dimostrata clinicamente la demenza. Effettuare la diagnosi precoce della malattia risulta fondamentale per alcune strategie terapeutiche, attualmente in fase avanzata di sperimentazione, che solo se attuate in fase precoce potrebbero modificare il decorso della malattia. Inoltre “ conclude il Prof. Ferrarese “ individuare con largo anticipo i soggetti che possono essere colpiti da Alzheimer significa poter prendere in carico il paziente sin dalle prime fasi e garantire un maggior livello di assistenza”. Queste terapie in via di sperimentazione andrebbero ad agire sulla proteina beta amiloide, che si deposita nel cervello delle persone affette da Alzheimer, bloccandone l’accumulo, inibendone la produzione o rimuovendola con anticorpi. Purtroppo non sono ancora note le cause alla base della malattia di Alzheimer, ma la ricerca scientifica ha fatto enormi passi avanti nell’identificazione di fattori che incrementano il rischio di sviluppare la patologia: specifiche mutazioni genetiche, età , nonché la conduzione di uno stile vita non corretto ed equilibrato, conferiscono infatti un rischio maggiore di contrarre la malattia. Studi recenti, inoltre, hanno dimostrato come l’esercizio fisico, la pratica di hobbies e i rapporti sociali agiscano da fattore protettivo non soltanto nei confronti di Alzheimer, ma più in generale delle varie forme di demenza esistenti.

Agipress

PROGRAMMA BROCHURE GIORNATA MONDIALE 20 SETTEMBRE 2014 – PESCIA – TOSCANA

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