DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

9 Marzo 2023

Non piove più al nord, è allarme siccità


AGIPRESS – Il Nord Italia è ormai caratterizzato da un andamento pluviometrico mediorientale: è questa la tendenza, che emerge dall’analitica “fotografia” fornita dal report settimanale dell’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche. La prima conferma arriva proprio dall’Emilia Romagna, dove al “troppo pieno” del grande invaso casentinese si contrappone il “troppo vuoto” dei serbatoi piacentini con il lago di Molato che trattiene 0,85 milioni di metri cubi d’acqua (l’anno scorso erano Mmc.1,82) a fronte di una capacità di Mmc. 8,50; a separarli ci sono gli Appennini (a Santa Sofia, il manto nevoso raggiunge cm. 76), una barriera climatica, che disegna due mondi profondamente diversi come confermano anche i fiumi del versante adriatico con Savio e Lamone abbondantemente sopra le medie del periodo; crescono comunque anche gli emiliani Secchia e Trebbia.

Permangono drammatiche le condizioni, ma soprattutto le prospettive dei corpi idrici nel NordOvest d’Italia: in Piemonte, a Febbraio, il deficit pluviometrico è stato dell’87,3%, superando il 90% nei bacini dei fiumi Ticino, Toce, Agogna-Terdoppio, Orba, Residuo Po-confluenza Tanaro, Dora Baltea fino a toccare il 98,6% nell’area dello Scrivia Curone (!). La poca neve in quota (i bacini più deficitari sono quelli di Ticino e Toce, abbondantemente sotto media), non potrà , nemmeno nel prossimo futuro, offrire un sufficiente ristoro agli invasi regionali, che ad oggi trattengono solamente 90 milioni di metri cubi d’acqua, pari al 23% della capacità . Le dighe Ravasanella, Ostola ed Ingagna contengono rispettivamente il 30%, il 25% ed il 27% dell’acqua, rispetto alla media di questo periodo. Grave è la condizione dei corsi d’acqua, che restano ben al di sotto delle portate del 2022, nonostante un leggerissimo miglioramento dovuto probabilmente agli apporti dello scioglimento nivale: il Po tocca -73% sulla media storica, il Tanaro è a -74% sulla portata media di Marzo, la Stura di Lanzo è -53% sulla media; in ulteriore calo sono Pesio e Stura di Demonte, ma soprattutto Sesia (quasi – 90% sulla media di marzo) e Toce (-70% ca.).

Il bollettino idrologico della Valle d’Aosta certifica che sulla regione sono piovuti mediamente meno di 5 millimetri in Febbraio, cioè un valore inferiore all’anno scorso (mm.10). La neve caduta è stata mezzo metro inferiore alla media ed in alcune stazioni si sono registrati valori inferiori al minimo storico e l’indice SWE (Snow Water Equivalent) è dimezzato, cosଠcome la portata della Dora Baltea. Le temperature medie nel mese scorso sono state fino a 4 gradi sopra la media del decennio, le massime hanno toccato i 23 gradi e, nella seconda quindicina, lo zero termico si è registrato addirittura sopra i 3000 metri! (fonte: Centro Funzionale Protezione Civile Val d’Aosta). Anche l’inizio di Marzo è stato caratterizzato da piogge assenti o inconsistenti e da scarse precipitazioni nevose sulla fascia occidentale della regione, mentre una lieve crescita del manto nevoso si registra sulla fascia centrale e, in minima parte, su quella orientale.

Anche in Lombardia le riserve idriche sono inferiori a quelle del 2022 (-13,55% e -60% ca. sulla media storica): il dato più preoccupante riguarda la neve (circa il 13% in meno rispetto all’anno scorso e circa il 70% sotto la media storica), che a causa delle alte temperature sta velocemente sciogliendosi (-15% rispetto alla settimana scorsa); sconcertante è osservare l’anticipo rispetto al gravemente siccitoso 2022, quando l’esaurimento nivale in quota si registrò a Maggio (fonte: ARPA Lombardia). Tra i fiumi, un’impercettibile crescita di portata si registra in Adda (2 metri cubi al secondo dopo settimane di costante declino) e nel Serio; cala l’Oglio e restano sostanzialmente invariati i livelli del Mincio.

In Liguria si registrano la crescita di livello del fiume Magra (ad oggi, + cm.10 sullo 0 idrometrico quando, però, l’altezza media di Marzo dovrebbe essere + cm. 48), ma le decrescite dell’Entella (- cm. 75 sotto la media mensile) e della Vara, nonchè l’invarianza del torrente Argentina (fonte: Omirl – Osservatorio Meteo Idrologico Regione Liguria). Continua a destare profonda preoccupazione la condizione delle risorse idriche in Veneto: nel mese da poco concluso, infatti, sulla regione sono piovuti mediamente 3 millimetri d’acqua, quando la media sarebbe di mm. 60 (-96%)! Su tutti i bacini, il deficit mensile supera il 90% con i massimi toccati in quelli di Po, Lemene e Tagliamento (-98%). Sull’Alto Piave, la seconda metà di Febbraio è stata la più siccitosa degli scorsi 30 anni, mentre su Livenza-Lemene-Tagliamento peggio è stato solo nel 2006-2007. Il dato negativo di Febbraio fa aumentare anche il deficit pluviometrico sull’anno idrologico, che ora tocca -31%.

“L’imminente ed ormai difficilmente evitabile esplodere della crisi idrica nel Nord Italia evidenzia l’urgente necessità che il Governo individui un’autorità con la potestà di dirimere inevitabili contrapposizioni fra interessi, rispettando le normative di legge” sollecita Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI). AGIPRESS

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