AGIPRESS – In campo, con il sorriso. Un’immagine che tutti ci portiamo dentro quando rivediamo le foto che ritraggono Davide Astori, l’indimenticato calciatore scomparso quasi 5 anni fa. Era il 4 marzo 2018, quando la notizia della sua scomparsa fece il giro del mondo. Il suo ricordo, che oltrepassa il tempo, non perde forza ed ha saputo unire le tifoserie delle varie squadre e le generazioni.
“Firenze era la città di Davide, ed è la nostra seconda casa” come hanno detto i suoi fratelli nell’annunciare la nascita dell’Associazione che porta il nome dell’ex giocatore e che avrà finalità sociali.
“Partiamo con questa Associazione ” ha detto Bruno Astori, fratello dell’ex capitano viola” formata da un gruppo di amici impegnato nel fare del bene nel nome di Davide. L’obiettivo è promuovere iniziative che possano aiutare la ricerca e le divulgazioni scientifiche. Se con l’aiuto della nostra associazione, anche solo una vita dovesse essere salvata, per noi sarebbe motivo di orgoglio”.
L’Associazione si è costituita seguendo i valori umani e sportivi di Davide Astori e promuoverà iniziative sociali, ma anche giornate di studio e progetti legati a doppio filo alla volontà di sostenere e favorire iniziative scientifiche connesse al ramo cardiologico.
Saranno anche create raccolte fondi da destinare a finalità benefiche connesse alla stessa Associazione. Ed è bello ricordare alcune delle sue frasi. “Mi piace troppo giocare a calcio” parlando dei suoi esordi e della sua passione per il pallone e del suo essere una guida. “Non so se sono un leader, di sicuro da capitano quando serve dico quello che penso” – disse quando venne designato capitano per la prima volta. Con umiltà e dedizione, era il ruolo che rivestiva anche nella vita. AGIPRESS
di GAIA SIMONETTI
