DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

10 Febbraio 2023

Acqua, gli italiani predicano bene e razzolano male

Quella del rubinetto è di buona qualità ma pochi la bevono.

AGIPRESS – Il 96,3% degli italiani dichiara di adottare sempre o talvolta comportamenti sostenibili, ma meno del 30% (29,5%) consuma con regolarità acqua del rubinetto, ma i giovani potrebbero invertire questa tendenza con un 60% di under 30 che già beve senza problemi l’acqua degli erogatori pubblici. A delineare questo scenario è il Libro Bianco 2023 “Valore Acqua per l’Italia”, giunto alla quarta edizione e realizzato dall’Osservatorio istituito dalla Community Valore Acqua per l’Italia1 creata nel 2019 da The European House “ Ambrosetti per rappresentare la filiera estesa dell’acqua in Italia.

“Abbiamo monitorato, aggiornandoli a un anno di distanza, i Paradossi nella percezione dei cittadini italiani sul valore dell’acqua e le abitudini di consumo, per analizzare le variazioni nei loro comportamenti alla luce del contesto di crisi in cui ci troviamo” ha affermato Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di The European House “ Ambrosetti. “Solo per citarne uno, il cambiamento climatico è la 3° priorità del Paese per i cittadini italiani, ma si conferma un problema ancora lontano dal proprio territorio, anche nell'”annus horribilis” per il clima italiano”.

In tema di acqua pubblica, la conoscenza e percezione degli italiani continuano a essere in contraddizione con i dati fattuali: l’Italia è il primo tra i grandi Paesi europei per qualità dell’acqua in quanto l’85% della risorsa viene prelevata da fonti sotterranee (quindi protette e di qualità ) contro il 69% della Germania, il 67% della Francia o peggio ancora il 32% di Spagna e Regno Unito fino al 23% della Svezia. Nel Nord-est c’è maggior fiducia sulla qualità dell’acqua del rubinetto (87,4% degli intervistati la ritiene di livello alto o medio), mentre al Sud e nelle Isole la fiducia scende di oltre 14 punti percentuali al 72,8%. Quello che non convince nel Nord-Italia è soprattutto il sapore, ma al Centro e al Sud non si sentono sicuri della qualità di quest’acqua o non si fidano dell’igiene delle autoclavi.

Come emerge dall’analisi di The European House – Ambrosetti, nonostante un 2022 drammatico dal punto di vista dell’emergenza siccità (quasi il 70% del campione riconosce il 2022 come anno più caldo della nostra storia), il cambiamento climatico viene percepito dagli italiani solo come il terzo problema più grave che affligge il Paese (37,4% delle risposte) dopo la “sanità ” (39,9%) e soprattutto l'”occupazione” e l'”economia” (62,2%). E se si restringe l’osservazione alla propria zona di residenza il cambiamento climatico scivola al 4° posto fra i problemi più gravi, scavalcato anche dalla carenza di infrastrutture e gestione della mobilità . I 2/3 del campione intervistato, infine, sottostima gli impatti del cambiamento climatico sull’agricoltura.

“L’estate 2022 “ ha specificato Luca Mercalli, Presidente Società Metereologica Italiana e giornalista scientifico – è stata in Europa occidentale e in Italia settentrionale la più calda e asciutta di oltre due secoli di rilevamenti. Le Alpi prive di neve e la mancanza di pioggia hanno ridotto il Po a un rigagnolo. Prove generali di un futuro al quale bisogna adattarsi con una pianificazione vasta e lungimirante che non sia una semplice e tardiva reazione all’emergenza.” AGIPRESS

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