DIRETTORE RESPONSABILE FRANCESCO CARRASSI

14 Luglio 2023

7 pazienti su 10 pronti a utilizzare la terapia digitale


AGIPRESS – MILANO – Telemedicina, sensori, robotica chirurgica e intelligenza artificiale. Sono questi alcuni dei principali ambiti d’innovazione abilitati dalle tecnologie digitali che già oggi stanno contribuendo a trasformare in maniera rilevante il settore Life Science. Altre innovazioni tecnologiche permetteranno nel medio-lungo termine di imprimere un cambiamento significativo a questo ecosistema. Tra queste, le terapie digitali (DTx), soluzioni digitali validate clinicamente per integrare o sostituire le terapie tradizionali, rappresentano un ambito d’innovazione sempre più rilevante a livello internazionale, perché capace di migliorare il percorso del paziente e rendere più efficaci i trattamenti. Una ricerca dell’Osservatorio Life Science Innovation della School of Management del Politecnico di Milano ha evidenziato che, nonostante in Italia non sia ancora chiara la loro configurazione sul piano normativo, il 58% dei medici specialisti coinvolti, ritiene che le terapie digitali avranno un impatto elevato sulla pratica clinica. Dalla ricerca sui pazienti cronici o con malattie gravi di lunga durata, svolta in collaborazione con AISC, Alleanza Malattie Rare, APMARR, FAND, FederASMA e Onconauti, emerge che ben 7 pazienti su 10 sarebbero propensi a utilizzarle se proposte dal medico curante per il trattamento della propria patologia. Tuttavia, metà dei pazienti non sarebbe disposto a pagare di tasca propria per queste soluzioni. 9 aziende del settore Life Science su 10 “ coinvolte nella ricerca condotta in collaborazione con Confindustria Dispositivi Medici e Farmindustria – considerano l’assenza di rimborsabilità da parte del servizio sanitario nazionale l’ostacolo principale alla sostenibilità finanziaria delle DTx in Italia. Nel frattempo un terzo delle aziende Life Science italiane sta già investendo in questo ambito. E la maggior parte ritiene che offrire una terapia digitale in combinazione con altri prodotti e servizi, ad esempio con un dispositivo indossabile per la raccolta di parametri clinici, sia il modello di business più sostenibile per remunerarle in assenza di rimborsabilità . Un altro ambito di innovazione che avrà un impatto rilevante sul settore Life Science è quello delle tecnologie immersive, considerate molto interessanti anche dai pazienti: il 49% sarebbe interessato a utilizzare applicazioni di realtà virtuale o aumentata per il miglioramento del proprio stato di salute o per il trattamento della propria patologia.

“Il settore Life Science sta affrontando una fase di profonda trasformazione grazie alle opportunità offerte dall’innovazione tecnologica e digitale “ spiega Emanuele Lettieri, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Life Science Innovation -. In questo contesto, tutti gli attori del mercato devono analizzare e comprendere i trend d’innovazione, soprattutto quelli emergenti e meno consolidati, per definire la propria strategia e gli obiettivi di medio-lungo termine. Siamo certamente in un momento storico caratterizzato da molteplici opportunità nel quale diventa sempre più importante orientarsi correttamente e tracciare la ˜giusta rotta’ per riuscire a valorizzare le risorse in gioco e non perdersi in un ˜mare di innovazione'”.

Terapie digitali – L’Osservatorio ha censito 62 terapie digitali attualmente in commercio a livello internazionale, utilizzabili per il trattamento di varie patologie. Il 47% delle soluzioni analizzate si riferisce all’area psichiatrica, principalmente per la gestione di ansia e dipendenze. Non mancano però applicazioni nel campo dell’endocrinologia (11%), rivolte a pazienti affetti da obesità o diabete, e della reumatologia (10%) per il trattamento del dolore cronico. Guardando ai modelli di business delle attuali DTx in commercio, quello maggiormente diffuso è di tipo B2B. Tale modello prevede il rimborso della DTx da parte di assicurazioni previa prescrizione medica. La modalità di erogazione più diffusa (oltre una su due) è quella cosiddetta stand-alone, che prevede l’utilizzo della DTx in modo indipendente. Una terapia digitale su quattro è associata a un trattamento farmacologico, solitamente con l’obiettivo di ottimizzarlo aumentandone efficacia e aderenza (circa 25%).

“Le terapie digitali rappresentano un ambito promettente, soprattutto nel medio-lungo periodo, ma con alcune sfide aperte per la loro piena diffusione “ dichiara Chiara Sgarbossa, Direttrice dell’Osservatorio Life Science Innovation -. Oltre agli aspetti regolatori legati all’approvazione e al rimborso delle DTx in Italia, sarà poi importante integrarle nei processi di cura, ma anche informare e formare pazienti e professionisti sanitari affinché possano comprenderne i benefici e le limitazioni. Infine, sarà necessario ripensare i modelli di business tradizionali in modo innovativo, ad esempio mediante un approccio platform-based, che consenta di identificare i vari attori coinvolti nell’erogazione del servizio e i rispettivi scambi di valore”.

AGIPRESS

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